La Sanità in Abruzzo: Tra Criticità e Esperienze Personali

La Sanità in Abruzzo: Tra Criticità e Esperienze Personali

Negli ultimi giorni, il monitoraggio del Ministero della Salute sui livelli essenziali di assistenza(LEA) nelle regioni italiane ha messo in luce una situazione allarmante per l’Abruzzo. Secondo i dati diffusi, la regione risulta insufficiente in due aree fondamentali per il corretto funzionamento del sistema sanitario: la prevenzione e l’assistenza territoriale. Una realtà che non può essere ignorata, soprattutto in un contesto in cui i diritti dei pazienti devono essere tutelati con la massima attenzione.

La storia raccontata dall’assessore Francesco Paglia con un post su facebook , legata all’assistenza sanitaria nella sua regione, ha acceso un faro sulle difficoltà di accesso ai servizi sanitari. Recentemente, a , si è verificato un episodio che ha sollevato proteste e indignazione: un’anziana di 98 anni, madre di Paglia, è stata rimandata a casa da un intervento chirurgico programmato a causa dell’assenza del chirurgo. Questo evento ha non solo generato disagi per la paziente, ma anche sollevato gravi interrogativi sulla gestione delle liste di attesa e la comunicazione all’interno dell’ASL locale.

Il racconto di Francesco Paglia rivela una realtà preoccupante. Sua madre, un volto fragile delle vulnerabilità della società, era stata convocata per un intervento ritenuto necessario. Al momento dell’arrivo presso l’ospedale di Castel di Sangro, la sorpresa di non trovare il medico competente ha reso evidente la mancanza di una comunicazione adeguata. Nessuna avvisaglia, nessun preavviso; l’anziana si è vista costretta a recarsi in ospedale, un disagio significativo per la sua età avanzata. La mancanza di scuse da parte dell’ASL ha aggravato ulteriormente un’esperienza già difficile da vivere.

La questione della comunicazione è cruciale in un sistema sanitario che si prefigge di essere civile e attento alle esigenze più fragili. Come evidenziato dallo stesso Paglia nel suo post, non si tratta solo di un episodio isolato, ma di un tema ricorrente legato alla gestione delle liste di attesa e alla validità delle pratiche amministrative. La denuncia si estende a un sistema in cui i pazienti, spesso costretti a lunghe attese per visite nei presidi pubblici, si vedono costretti a rivolgersi a strutture private per ricevere le cure necessarie.

Le esperienze personali come quella di Francesco Paglia rappresentano un’opportunità per riflettere e migliorare la sanità in Abruzzo. La situazione richiede un’analisi approfondita e interventi concreti per garantire un’assistenza adeguata ai cittadini, promuovendo una cultura della trasparenza e dell’attenzione ai diritti dei pazienti. Solo attraverso un dialogo costruttivo tra le istituzioni e i cittadini sarà possibile risolvere le criticità e restituire alla sanità abruzzese la dignità e l’efficacia che merita.

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