Educare alla Legalità attraverso la Memoria e l’Esempio di Tommaso Trella
Roma, 5 marzo 2025 – Nella suggestiva cornice della Sala della Regina, presso la Camera dei Deputati, si è tenuta l’inaugurazione della quinta edizione del progetto “La Giustizia adotta la Scuola”, promosso dalla Fondazione Vittorio Occorsio. Un appuntamento significativo non solo per la ricorrenza degli 80 anni dalla liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista, ma anche per l’impegno costante nel diffondere la cultura della legalità e l’importanza di valori come onestà, giustizia e coraggio.
Il progetto, avviato nel 2020, punta a formare le giovani generazioni attraverso testimonianze dirette, studi sui fenomeni criminali che hanno segnato la storia italiana e l’intervento di magistrati, storici, funzionari delle forze dell’ordine e giornalisti. Giovanni Salvi, Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione, ha sottolineato l’importanza di un’educazione continua che coinvolga attivamente scuole e studenti per mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la libertà e i diritti sanciti dalla Costituzione italiana.
La testimonianza di Tommaso Trella: parole contro la mafia
Tra i protagonisti della giornata, ha brillato la testimonianza di Tommaso Trella, giovane studente selezionato tra centinaia di ragazzi in tutta Italia per la sua poesia “Fogli che non cadono”, un’opera intensa e commovente che condanna con forza la mafia e l’indifferenza che la alimenta. Tommaso, visibilmente emozionato, ha letto i suoi versi con una determinazione sorprendente, ricordando quanto sia importante l’impegno di ciascun cittadino nella lotta contro la criminalità organizzata
“La poesia da un semplice dialogo diventa monito contro l’indifferenza e l’oblio. L’unica cura per il tumore mafioso siamo noi cittadini, siamo noi giovani, poiché la libertà è partecipazione e se la mafia uccide, il silenzio pure”, ha dichiarato Tommaso nel suo intervento.
Le parole di Tommaso, accolte da un lungo applauso, hanno colpito nel profondo la platea, composta da studenti, docenti, magistrati ed esponenti delle istituzioni. Vittorio Brumotti, conduttore televisivo e campione mondiale di bike trial, ha espresso parole di ammirazione per il giovane poeta, definendo la sua poesia un esempio di come l’arte possa trasformarsi in un’arma potente contro la mafia.
“Fogli che non cadono”: la forza della memoria
La poesia di Tommaso Trella è un viaggio attraverso la memoria delle vittime della mafia, descritte come “supereroi tenaci” le cui foglie non cadono, simbolo della loro resistenza e del sacrificio eterno. Ogni verso denuncia senza esitazioni l’ipocrisia, la corruzione e il silenzio che circondano il fenomeno mafioso, mentre esorta i giovani a non dimenticare e a lottare per un’Italia libera dal giogo della criminalità.
In un passaggio particolarmente toccante, Tommaso scrive:
“Ragno della mafia, ragnatela di inganno,
Tra le trame della corruzione, ti muovi da tiranno.
Ma chi lotta contro te, con coraggio e con fermezza,
Resterà in piedi, contro ogni tua malvagia carezza.”
Un esempio per le nuove generazioni
A conclusione della giornata, il Presidente del Comitato Scientifico, Giovanni Salvi, ha ribadito l’importanza di iniziative come “La Giustizia adotta la Scuola”, che dimostrano come l’educazione alla legalità possa radicarsi profondamente nei cuori e nelle menti dei giovani, rendendoli cittadini consapevoli e protagonisti del cambiamento.
Grazie a ragazzi come Tommaso Trella, il futuro dell’Italia sembra un po’ più luminoso e libero dalle ombre della mafia.
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