Pillole di toponomàstica: nomi d’acqua in Alta Val di Sangro
I corsi d’acqua, che siano questi fiumi, torrenti o ruscelli, hanno da sempre costituito degli elementi in grado sia di modificare la natura che di influenzare le trasformazioni del paesaggio ad opera dell’uomo. Così, i corsi d’acqua, della cui presenza l’uomo moderno si ricorda quasi solamente in occasione di emergenze ambientali, esercitano un ruolo molto importante nelle dinamiche di relazione tra le comunità umane e l’ambiente all’interno del quale queste si evolvono. Ad esempio, di frequente, i confini dei territori comunali, regionali oppure nazionali, sono stati tracciati seguendo il percorso dei fiumi. Ma l’importanza dei corsi d’acqua è ancora più rimarchevole quando si osservano le attività lavorative dell’uomo. Difatti, ogni attività umana, da quella agricola-pastorale a quella industriale, sfrutta la presenza dell’acqua. Di conseguenza, si può comprendere per quali ragioni il presente articolo intenda porre l’attenzione sui nomi di alcuni dei principali corsi d’acqua alto sangrini:
1. Come noto, il fiume Sangro costituisce il principale corso d’acqua della omonima valle. Questo fiume nasce in territorio di Goia dei Marsi, nell’area di Passo del Diavolo, ma dopo un breve tratto le sue acque scorrono già in territorio pescasserolese. Il Sangro attraversa l’abitato di Pescasseroli e dopo aver percorso una vasta pianura d’origine alluvionale (lë Prata in opiano) forma una stretta gola fluviale (la Fócë in opiano) tra i monti Marroni (jë Marrùnë in opiano) e il colle sul quale sorge Opi. Da questo angusto passaggio il percorso del fiume Sangro continua verso Villetta Barrea per poi immettersi nell’artificiale lago di Barrea. Dalla diga del lago, posta ai piedi dell’abitato di Barrea, il fiume Sangro supera una seconda profonda gola (la Fócë in barreano), formata anch’essa dal costante scorrere delle sue acque, e raggiunge l’ampia zona pianeggiante (lë Chianë in castellano) che si estende tra gli abitati di Alfedena e Castel di Sangro. Dopo di che il fiume Sangro prosegue il proprio percorso lungo la Val di Sangro fino ad incontrare le acque del mar Adriatico in provincia di Chieti. Ma come viene chiamato questo fiume dagli abitanti dell’Alto Sangro? Per gli abitanti alto sangrini il Sangro è semplicemente il fiume (a Fiumë ♂ ̴ zë Fiumë ♀ per i pescasserolesi; i Fiumë per gli opiani; u Fiumë per i villettesi). Più complesso appare invece il nome Sangro, sulla cui origine il Dizionario di Toponomastica riporta quanto segue: “È l’antico Sagrus, (…); in documenti medievali è documentato come «Sarus»; (…). L’idronimo si confronta con Sagra, (…) con la base sacro-, sacri- ‘sacro’, comune al latino ed all’italico.”[1]
Figura 1 – Alle sorgenti del Sangro, olio su tela di Teofilo Patini (1885 ca.), Castel di Sangro, Pinacoteca Civica “Teofilo Patini”.
Fotografia di Giuseppe Rossi (http://it-it.facebook.com/ Amanti di Villetta Barrea)
Figura 2 – Il fiume Sangro presso Villetta Barrea.
2. Il torrente Fondillo si trova nel comune di Opi e, dopo aver attraversato l’omonima valle (Fënnillë in opiano), si immette nel fiume Sangro alle pendici di Monte Amaro. Questo torrente si origina da diversi rivoli d’acqua minori che nascono tra i rilievi di Serra delle Gravare e quelli della Camosciara. Secondo un’etimologia popolare il nome Fondillo rappresenta un riferimento alle numerose fonti disseminate nella Valle. In realtà sembrerebbe più corretto accostare il nome Fondillo al latino FŬNDUM «1 fondo 2 profondo», da cui deriva l’opiano funnë «fondo».[2]
Fotografia di Emanuele Palmieri (http://it-it.facebook.com/ Val Fondillo)
Figura 3 – la Prèta i Vërticchjë bagnata dal torrente Fondillo (Opi).
3. Apparentemente oscura sembra invece l’origine del nome del torrente Profluo (u Pròflë in villettese) che in una zona poco più a sud dell’abitato di Villetta Barrea diviene uno degli affluenti del fiume Sangro. Anche in questo caso il mistero dell’origine di un idronimo, ovvero del nome di un corso d’acqua, può essere risolto con un termine latino, quello di prōfluus «che scorre abbondantemente».[3]
©2018 Google Maps © 2018 (http://maps.google.it)
Figura 4 – Il torrente Profluo nel tratto in cui attraversa l’abitato di Villetta Barrea.
Come si è potuto osservare, il rapporto tra le comunità umane ed il territorio abitato da quest’ultime ha lasciato ancora una volta delle tracce nei nomi di luogo locali. Difatti, il Sangro e i suoi affluenti sono costellati da una miriade di microtoponimi (nomi di luogo che si riferiscono ad un luogo minore) i quali, indicando le sponde, le anse, i guadi, i ponti, le rocce o i tratti dell’alveo più profondi, distinguono, fin dalle sorgenti, i diversi punti del percorso di queste vie d’acqua. Pertanto, risulterebbe estremamente interessante raccogliere il più alto numero possibile di nomi dialettali usati dalle popolazioni alto sangrine per indicare le diverse località, piccole o grandi, bagnate dalle acque del fiume Sangro.
* È gradita ogni ulteriore informazione fornita dai lettori sul tema trattato nell’ articolo (E-mail: davideboccia941@gmail.com).
Qualche lettura per saperne di più:
Boccia Davide, La Toponomastica dell’Alta Val di Sangro, Torino 2017, Tipografia Monti.
Chiappinelli Luigi, Lessico idronomastico dell’Abruzzo e del Molise, Napoli 2002, Quaderni di AIΩN.
Gasca Queirazza Giuliano et alii, Dizionario di toponomastica: Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 1990, UTET.
Giammarco Ernesto, Toponomastica abruzzese e molisana, Roma 1990, Edizioni dell’Ateneo.
Pellegrini Giovan Battista, Toponomastica italiana: 10000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, nomi spiegati nella loro origine e storia, Milano 1990, Hoepli.
[1] Gasca Queirazza Giuliano et alii, Dizionario di toponomastica: Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 1990, UTET, p. 684.
[2] Chiappinelli Luigi, Lessico idronomastico dell’Abruzzo e del Molise, Napoli 2002, Quaderni di AIΩN, p. 48.
[3] Giammarco Ernesto, Toponomastica abruzzese e molisana (TAM), Roma 1990, Edizioni dell’Ateneo, p. 321.
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