Cabinovia, a che punto siamo?
|Se con punto si intende la fine di qualcosa, allora non siamo ancora al punto. Il dossier Impianti si incrementa ogni giorno di nuove correzioni. Proprio per questo rimane una partita di grossa taglia. La situazione attuale è ancora fluida e in evoluzione. La Società Alta Quota ha sempre corrisposto in maniera puntuale tutte le tracce di pagamento fino al 30 aprile 2016. A tale data lo scenario si è rovesciato in una situazione di inadempienza di Alta Quota che non ha corrisposto la rata del canone di concessione in scadenza il 30 aprile. E lo schock che ha fatto salire la febbre ancora di più è stato il venir meno della fideiussione a garanzia degli impegni assunti all’esito dell’aggiudicazione dell’appalto. Cause oggettive, perché la Confidi, che ha emesso la polizza, è stata colpita da un provvedimento della Banca d’Italia che disponeva il ritiro dell’iscrizione della stessa dall’elenco generale. Tale disposto data al 2015, quindi dopo che Alta Quota si era già aggiudicata gli impianti. Il sindaco Anna Nanni cerca di misurare lo stato di tensione, tentando le manovre di equilibrio ed evitando un folle rigore, con uno sguardo levato sulle attività coinvolte nell’indotto degli impianti. Una restrizione però è netta: “ Gisp (di cui il comune è socio unico) chiede come condizione imprescindibile da contratto la sostituzione della polizza”. A cui aggiunge: “Abbiamo notizie UFFICIOSE che il gestore sta provvedendo a sostituire la polizza”. La curva della scadenza però va verso il crocevia: il 14 luglio 2016 è l’ultima data utile per il gestore per rimettere nuova ed idonea polizza fideiussoria. Se l’anomalia persiste e l’impegno verrà di nuovo disatteso, l’intervento sarà drastico: la rescissione del contratto di gestione ventennale degli impianti scioviari diviene incontrovertibile, a mente della clausola su “Risoluzione anticipata” segnata nel contratto d’appalto. Sarà onere della società restituire il compendio sciistico a Gisp proprietaria.
Per ora Alta Quota invoca a suo favore la spesa che ha sostenuto per la sostituzione di un battipista, migliorie alle strutture di ristoro, che esporrebbero Gisp ad un debito nei suoi confronti. “Per il riscontro sulle spese sostenute il liquidatore si rende disponibile ad ogni verifica”, si smarca ancora il sindaco. L’argomento sarà l’asse su cui si varrà la risoluzione conciliativa di fronte ad un ufficiale giudiziario dove andrà spiegato il valore dei numeri con i preventivi. In ogni caso il Comune/Gisp per le restrizioni contabili non avrebbe potuto compensare quelle somme in breve.
Vendere? È una possibile transizione, ma “non sono disposta ad accelerare– dichiara Nanni- prima di avere esatta cognizione dei beni”. Una decisione già esposta al consiglio del 3 giugno 2016 dove si è votato per procedere all’individuazione di un tecnico ad hoc.
Sul tono severo, nelle parole del sindaco prevale la preoccupazione di dare risposta immediata alle aspettative future degli operatori turistici e soprattutto tentare di dare una volta per tutte il senso della continuità nella prospettiva di gestione. “Basta con la Cabinovia apre-non apre”, enfatizza. In caso di rescissione del contratto si provvederebbe ad un bando provvisorio per assicurare l’apertura nella stagione estiva, anche se è facile prevedere un aumento della tensione. Ma la “fune” deve girare.
FEDERICA TUDINI