Abusi edilizi a Pescasseroli, 7 persone denunciate in Procura
|Una piaga che non si riesce a sanare, quella degli abusi edilizi che dà da fare alle amministrazioni, Parco e procure. Sotto la lente di ingrandimento ancora una volta la capitale del polmone verde d’Abruzzo. Pescasseroli con le sue quote di cemento irregolare rende bene onore al suo ruolo. L’immagine dovrebbe venderla e invece la deturpa. Questo non è nel codice del turismo. Comunque i vigili urbani del luogo hanno differito alla procura un dossier di denunce a carico di 7 persone. Non è la prima volta che risolvono così l’incombenza burocratica, perché sembra che nel paesello ci sia una condotta recidiva su questo punto. Alla lista potrebbe aggiungersi un’ottava persona per lo stesso reato che vale doppio: violazione della legge e violazione della bellezza di un luogo sempre più sfregiato. Nel mirino della polizia locale in particolare sta una piattaforma in cemento con un gazebo pertinenziale con tetto di plastica. La struttura dovrebbe fungere da ricovero per animali e rimessa per attrezzi. Nella realizzazione non si è tenuto conto degli impedimenti di legge. L’opera è un innesto indecoroso rispetto al contorno: Via Colli dell’oro è l’arteria diretta agli impianti su cui si affacciano molte strutture ricettive, quindi molto battuta dai turisti. Con la pendenza a carico, l’esecutore dovrà procedere al ripristino del sito entro 90 giorni. Altrimenti il Comune potrebbe avocare a sé il diritto di intervenire con la demolizione addebitando le spese al cittadino.
Una malattia insanabile per una storia molto lunga
Quella degli abusi edilizi è una storia vecchia come il paese, o almeno ha gli anni della cementificazione. E da ferita superficiale è ormai DNA. In anni recenti si ha memoriA di villette spuntate senza interpellanza. Erigere capanni e capannoni in aree sensibili è poi tradizione per un paese che ancora non riesce ad esprimere al meglio la sua vocazione turistica. Nel 2011 l’amministrazione in carica si proponeva, stando alle dichiarazioni, a coordinarsi con il Parco per procedere alla riqualificazione ambientale. L’allora presidente Giuseppe Rossi prometteva di mettere sul piatto 700 mila euro, pompati nelle casse del Parco dal Ministero dell’Ambiente vincolati allo scopo. Dove sono rimasti incagliati quei soldi? Inoltre le irregolarità su cui si cerca di intervenire sono solo un’eredità degli anni ’90. Restano esenti i numerosi immobili senza condono sopravvissuti agli anni ’80, su cui sarà difficile operare perché ormai sono residenza stabile di alcuni cittadini. Così allo stato attuale Pescasseroli ritira un altro disonorevole primato tra i 12 comuni dell’area Parco: quello dove l’abusivismo è più esteso, quindi più radicato e reiterato.
FEDERICA TUDINI