27 giovani aspiranti agricoltori (dal sito news-town.it)

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In una sala gremita si sono riuniti lo scorso 7 aprile i giovani aspiranti agricoltori selezionati dal Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga nell’ambito del progetto “Legumi & legumi”. I 27 selezionati (leggi i nomi nella foto a sinistra) si sono incontrati con 16 agricoltori esperti “custodi del Parco” all’interno della sede dell’Ente parco ad Assergi, frazione del Comune dell’Aquila ai piedi del Gran Sasso.

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Come abbiamo raccontato lo scorso 1 marzo in un articolo che ha fatto in breve tempo il giro del web, il bando prevede un rimborso di 600 euro per 27 giovani disponibili ad apprendere da agricoltori e imprenditori agricoli le tecniche di coltivazione dei legumi autoctoni del territorio protetto. Gli agricoltori trasmetteranno la loro esperienza nella coltivazione di una superficie di una “coppa” di terreno, equivalente a circa 600 metri quadrati. L’iniziativa è stata lanciata dall’Ente per favorire l’avvicinamento e l’avvicendamento di chi detiene il sapere e l’abilità contadina con chi ha voglia di conoscerla ed apprenderla”In questo modo – imageha spiegato la responsabile del Servizio agro silvo pastorale Silvia De Paulis – il Parco ha voluto puntare su due importanti obiettivi: la tutela delle specie agricole a rischio di estinzione e l’inserimento dei giovani in agricoltura. Il progetto spera di innescare così un processo virtuoso che possa avere ricadute positive sia sul mantenimento dell’agro biodiversità che sull’economia del territorio, creando al contempo una rete in progressiva espansione che coinvolga e avvicini le nuove generazioni al mondo agricolo. A loro abbiamo chiesto di apportare idee moderne e innovative, di coinvolgere altri giovani, di dare un segno di speranza per la nostra terra madre”.

domeniconicolettiI giovani agricoltori e gli agricoltori custodi del Parco sono stati accolti dal direttore dell’ente, Domenico Nicoletti: “Voi siete i protagonisti della storia che lega il Parco al territorio – ha detto loro – e questo implica che l’ente si faccia anche strumento critico per interrogare la legislazione europea sulle difficoltà legate al settore agricolo. Del resto, se la Fao ha promosso l’Anno internazionale dei legumi, ciò significa che certe tematiche hanno un’importanza planetaria”. (m. fo.) new-town.it

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